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Aste onshore, risultati deludenti in Irlanda

Se da un lato c’è la necessità di accelerare lo sviluppo delle rinnovabili, in tutta Europa le aste più recenti stanno purtroppo avendo risultati inferiori alle attese. In Irlanda, per esempio, nell’ultima tornata del Renewable Electricity Support Scheme (RESS) è stato assegnato il volume più piccolo onshore di qualsiasi altra asta svoltasi fino ad oggi nel Paese.

Il RESS 3, in particolare, ha visto l’aggiudicazione di una capacità totale di 646 MW: 148,4 MW di eolico e 497,6 MW di fotovoltaico. Un risultato senz’altro negativo se rapportato al RESS 2 dello scorso anno, quando erano stati aggiudicati 414 MW di eolico e oltre 1,5 GW di solare.


Per Wind Energy Ireland, associazione dell’industria eolica irlandese con oltre 150 membri, uno dei motivi di questi risultati deludenti è ascrivibile ai ritardi nella pianificazione delle aste, che hanno impedito ad alcuni progetti di poter partecipare nonostante il prezzo di esercizio medio provvisorio del RESS 3, pari a 100,47 euro/MWh: ben superiore ai 74,08 euro/MWh del RESS 1 e comunque più alto dei 97,87 euro/MWh del RESS 2.


Secondo l’ultimo rapporto di Wind Energy Ireland, nei primi nove mesi del 2023 l’energia eolica ha fornito il 32 per cento dell’elettricità irlandese, con un aumento del 25 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Il governo di Dublino si è posto come obiettivo al 2030 di avere l’80 per cento di elettricità da fonti rinnovabili.



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