top of page

Assemblea EF 2025: il nuovo volto dell’elettricità, un grande mosaico con molte tessere

  • POLITICA ENERGETICA
  • 6 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 8 ott

Roma, Palazzo delle Esposizioni. Assemblea pubblica 2025 di Elettricità Futura, l’associazione confindustriale che raggruppa il 70 per cento del mercato elettrico: Il nuovo volto dell’elettricità. Le prime tre file della sala  - 54 posti - sono riservate a relatori e personalità istituzionali. Questi volti, come tessere di un grande mosaico, compongono un disegno nuovo: il volto dell’elettricità italiana. Ecco cosa abbiamo visto.

mosaico volto
Credit: ImagoEconomica (C)

La distanza ottimale da cui osservare un mosaico dipende dalla complessità dell’opera. Per distinguere i lineamenti di questo nuovo e sicuramente complesso volto dell’elettricità italiana occorre una distanza che permetta di cogliere l’immagine generale senza che le singole tessere diventino troppo visibili. Ci siamo messi in fondo alla sala e, da questo punto di osservazione, ecco cosa abbiamo visto.

 

La conduzione dei lavori è affidata a Roberto Chinzari, giornalista del Tg1 Rai, che dialoga con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e parte con una domanda ampia: come conciliare la crescita delle fonti rinnovabili, l’aumento della domanda elettrica e le esigenze di un mercato che chiede certezze e stabilità?

 

“La sfida per tutti è riuscire a raggiungere l’equilibrio” risponde Gilberto Pichetto Fratin. “In che modo? Termoelettrico, idroelettrico, eolico, fotovoltaico, e nel prossimo decennio nucleare: in una parola, con un mix”. Un approccio pragmatico, quello del ministro, caratterizzato da una grande cautela.

 

Il padrone di casa - Gianni Vittorio Armani, presidente di Elettricità Futura - racconta quale è stato in quest’ultimo anno il percorso del settore elettrico italiano nella direzione della transizione. “È stato un anno  importante e complicato. Il settore dell’energia guarda al lungo termine, dove le scelte sbagliate prima o poi si confrontano con le crisi. Un confronto che può essere doloroso e che può comportare grandissimi oneri”.

 

La transizione europea, guidata da principi ideali notevolissimi di decarbonizzazione, oggi si poggia su un contenuto diverso, i cui pilasti fondamentali sono sicurezza energetica e costo dell’energia. “In un continente cintura nera di regole e dove l’ultima leva competitiva rimasta è il costo del capitale - prosegue Armani - le FER sono una risposta alla sicurezza energetica”. Dopo la sbornia degli incentivi, in un contesto di sviluppo ordinato, “le rinnovabili rappresentano una opportunità che va colta, non la soluzione per tutto”.

 

E sui costi, Armani aggiunge che “occorre guardare la bolletta nella sua integrità. Non è solo costo dell’energia ma è anche reti - dove il capitale investito per cliente è il più basso d’Europa - ed è anche oneri di sistema”.

 

“In questo ultimo anno - conclude Armani - abbiamo anche lavorato per la difesa di un settore che ha investito 100 miliardi di euro negli ultimi quattro anni e che conta oltre 600.000 addetti sulla filiera”. “Pensare che ci sia il panificatore manzoniano che accaparra farina ed estrae extra profitti è un modo semplicistico e inefficace per affrontare problemi complessi. Dobbiamo investire in conoscenza e in formazione, fondamentale per evitare sbagli futuri”.


Il mosaico è complesso e le tessere che contribuiscono a comporlo sono davvero tante (ma tutte necessarie). Nel corso della mattina di lavori e durante le due tavole rotonde, ancorché interessanti, l’attenzione a tratti cala - non solo la mia, a giudicare dai moltissimi che affollano il fondo della sala. Ma il cuore di tutti gli interventi è lo stesso: serve equilibrio. Una sorta di equilibrio 2.0, quello necessario quando si va in bici: un equilibrio dinamico.

 

E servono mercati e regole stabili. In un contesto di prezzi incerti e segnali poco chiari, “l’ecosistema normativo non consente di cogliere le opportunità offerte dalle rinnovabili, di ridurre la dipendenza dal gas e quindi di portare benefici concreti a imprese e cittadini”. Occorre tornare a ragionare in termini di mix equilibrato, accompagnato però da una sempre più necessaria “narrativa equilibrata”.

 

Dal nostro defilato punto di osservazione, nel mosaico che delinea il nuovo volto dell’elettricità ci è parso di riconoscere alcune tessere fondamentali: equilibrio, umiltà, pragmatismo, mix, conoscenza, consapevolezza, responsabilità. Se il disegno preparatorio sottostante non è cambiato - sicurezza degli approvvigionamenti, affordability, decarbonizzazione - oggi si torna a confrontarsi con una complessità - tasselli diversi per forma, dimensione e colore - che non è più sostenibile ignorare o ridurre.

Commenti


Non puoi più commentare questo post. Contatta il proprietario del sito per avere più informazioni.
bottom of page