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Addio al carbone: in Macedonia del Nord inizia la conversione a gas

La centrale a carbone REK Bitola, con una capacità di 675 MW e una produzione annua di 4.600 GWh, rappresenta oggi il 75 per cento della produzione di elettricità della Macedonia del Nord ed è quindi impensabile che la sua trasformazione possa avvenire nell’immediato.


Il governo del piccolo Stato - poco più di 2 milioni di abitanti - ha dato il via libera alla riconversione della prima unità dell’impianto, un passo importante che dà seguito alla nuova Strategia di sviluppo energetico 2020-2040 adottata nel gennaio di quest’anno e che prevede, tra l’altro, l’abbandono totale dell’uso della lignite. La società energetica nazionale Elektrani na Severna Makedonija (ESM) ha infatti previsto la conversione a gas entro 5 anni, per procedere poi gradualmente alla riconversione delle altre unità dell’impianto. Una volta completata, la centrale a gas avrà una capacità di 250 MW.


“La nostra società – ha affermato Vasko Kovachevski, amministratore delegato di ESM – sta inoltre sviluppando nuovi progetti di impianti fotovoltaici e idroelettrici in accordo con la strategia nazionale di decarbonizzazione”. Dopo il parco eolico di Miravci, installato nel 2018 e composto da 15 turbine per una capacità installata totale di 50 MW, ESM sta implementando quattro impianti fotovoltaici da 50 MW ciascuno, mentre il governo ha annunciato una nuova asta per tre nuovi parchi eolici per un totale di 100 MW.


“Il nostro governo – ha dichiarato Zoran Zaev, primo ministro della Macedonia del Nord – sta inoltre valutando l’ipotesi di partecipare con la Grecia allo sviluppo di un nuovo terminale di gas naturale liquefatto ad Alessandropoli, che potrebbe aiutare a coprire il nostro deficit energetico”. Nel 2018 la produzione totale di elettricità è stata di 5.447 GWh mentre altri 2.297 GWh sono stati importati per soddisfare la domanda interna.

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